In Marocco, arrestato un attivista LGBTQI per “attacco alla religione islamica”

Ibtissame Lachgar, conosciuta come "Betty", attivista femminista, è stata arrestata il 10 agosto, il giorno dopo che una sua foto con indosso una maglietta con commenti ritenuti blasfemi è stata pubblicata sui social media. L'arresto ha suscitato preoccupazione tra i difensori dei diritti umani nel regno.
Un'attivista per i diritti delle donne e della comunità LGBTQI è stata arrestata il 10 agosto a Rabat e poi presa in custodia a Casablanca, riporta il sito di notizie TelQuel . L'arresto di "Betty", il cui vero nome è Ibtissame Lachgar, avviene dopo che il 31 luglio è stata pubblicata sul suo account social media, vietato ai minori, una sua foto con una scritta considerata dall'accusa un "attacco alla religione islamica".
Se i media marocchini non riprendono la scritta e non troncano la foto scandalosa, in modo che il lettore non possa vedere cosa c'è scritto, sulla rete Betty's X la foto resta lì e si può leggere "Allah [scritto in arabo] è lesbica" .
Dopo la pubblicazione di questa foto, TelQuel segnala che, poco prima del suo arresto, Ibtissame Lachgar ha affermato di essere stato sottoposto a molestie informatiche, tra cui " migliaia di minacce di stupro, morte, richieste di linciaggio e lapidazione".
L'arresto dell'attivista è stato accolto con favore anche dal sito di informazione marocchino Hespress , per il quale l'arresto di "Betty" arriva giustamente dopo "decine di migliaia di segnalazioni sulle piattaforme digitali". Tra cui il sito “E.Blagh” messo a disposizione dalla direzione generale della sicurezza nazionale, che consente agli utenti di Internet di allertare
Courrier International